Dialoghi intorno a un dolce oggi propone una fresca cream tarte per iniziare una buona primavera e affronta un tema coinvolgente perché riguarda un po’ tutti noi, che si può riassumere in una frase: Nessuno è indispensabile.
Il dolce del giorno
Il dolce che porto questa volta sul Tavolino virtuale di Dolciconme è una cream tarte, ovvero una torta fatta di pasta frolla e crema che prendo dal sito Gnamgnam .
Un dolce molto semplice che mi è piaciuto fare e riproporre in più occasioni, benché io non sia affatto una pasticcera.
Una torta primaverile e fresca che, originariamente, il sito propone per la festa di San Valentino, ma che ben si adatta a qualsiasi ricorrenza.
Così io l’ho “ripasticciata” per il compleanno dei miei cari ed ecco qua la foto della mia cream tart…
L’esecuzione è molto semplice e la torta molto leggera, soprattutto se si limita lo zucchero. Poiché non sono molto abile, ho preferito, invece che ritagliare un cuore con la pasta frolla, fare due cerchi e intramezzarli con la panna arricchita dal mascarpone.
Ma per ingredienti ed esecuzione troverete tutto sul sito Gnamgnam.
La cream tart “ripasticciata” da me
Il tema di oggi: Nessuno è indispensabile!
E di fronte ad un dolce così invitante, ecco il tema di oggi.
Vi siete mai sentiti dire “nessuno è indispensabile” in un contesto lavorativo, organizzativo, sociale dove vi trovavate impegnati? Beh, io sì. Due volte nella mia vita. La prima all’inizio della mia carriera lavorativa, da parte di un Assessore comunale. La seconda alla fine del mio impegno in un’organizzazione civile da parte di un suo dirigente. Il motivo? Avere espresso una posizione di dissenso rispetto a scelte organizzative che si stavano per fare, e difendere la mia proposta di investire con una particolare attenzione a dare risposta ai bisogni delle persone in generale, non a circoscritte categorie.
Devo dire che, di fronte a posizioni di contrasto così decise nei miei confronti, in entrambe le circostanze, non ho saputo in quel preciso momento cosa e come replicare. Ora, dopo tempo che questa frase si arrovellava nella mia mente, sono arrivata a capire quale è la risposta più idonea, che vi propongo e che vuole avere una valenza non solo personale, ma più generale.
Nessuno è indispensabile!
Certamente nessuno è indispensabile. Su questo non c’è dubbio. Non foss’altro perché siamo “finiti”, ovvero prima o poi siamo chiamati a lasciare questo mondo.
Tuttavia, ogni persona ha un suo valore intrinseco e avere in una organizzazione quella persona o un’altra “fa la differenza”, come si suole dire. Fa la differenza nel bene e nel male ed estromettere una persona piuttosto che un’altra da un’organizzazione può rinforzarla o indebolirla.
Ciascuno di noi ha una sua unicità
Certo, ciascuno di noi ha una sua unicità, e sono sicura che ognuno di voi ha sperimentato cosa significa nel corso della vita avere perso, per i più disparati motivi, una persona veramente amica, oppure avere avuto a che fare con una persona che vi ha fatto del male. Questa, allora, è la differenza quando con la frase “nessuno è indispensabile”, si vuole colpire chi in quel momento sta esprimendo un punto di vista diverso da chi detiene un potere e non sopporta di essere messo in discussione, o ha necessità di “liberarsi” di noi.
Esistono miliardi di esempi nelle storie delle persone di episodi di questo genere. Voglio, però, riportarne uno che mi sembra particolarmente significativo perché ha davvero cambiato la nostra Storia europea e mondiale.
L’esempio di Alan Turing
Se avete visto il film “Enigma” che racconta la storia di Alan Turing, lo scienziato che, durante la Seconda Guerra mondiale, riuscì a decifrare i codici usati nelle comunicazioni tedesche, criptate tramite il cosiddetto sistema Enigma, vi sarete resi conto di cosa ha significato il lavoro di questo scienziato per il futuro delle generazioni che sarebbero venute dopo il terribile conflitto mondiale. E cosa ha significato la costruzione della macchina che consentì questa decrittazione ponendo le basi per lo svluppo dei primi computer.
Eppure questo scienziato rischiò di essere estromesso da parte dei Dirigenti in capo dell’epoca dal gruppo di lavoro del Department of Communications del Regno Unito, appositamente costituito per arrivare a decrittare i codici tedeschi. Il film lo documenta molto bene.
Se questo fosse effettivamente avvenuto, le cose sarebbero andate come sono andate? Questa è la domanda di fondo che è importante porsi ogni qualvolta qualcuno dichiara di voler estromettere qualcun altro. Ma soprattutto è la domanda che ciascuno di noi deve porsi quando diventa oggetto di ostracismo ed emarginazione.
Vi lascio con una scena del film “Enigma” che ben dimostra quanto una singola persona può fare la differenza all’interno di un’organizzazione di qualsiasi tipo: sociale, economica, politica, lavorativa, professionale.
Alla prossima!
Avete una storia simile da raccontare?
Se avete anche voi una storia simile da raccontare scrivete un breve testo a [email protected]. Verrà pubblicato in un apposito BOX sul Blog.
Se, invece, avete la ricetta di un dolce, che volete “offrire” al Tavolino virtuale di Dolciconme, inviate, sempre a [email protected], un video con l’esecuzione della ricetta e anche quello sarà pubblicato nei prossimi articoli. In questo caso per l’invio vi consiglio di utilizzare WeTransfer.
GRAZIE!
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